Chi Controlla la Borsa Italiana? Leggi, Enti e Fatti

Analisi su chi controlla la borsa italianaSe provi a parlare di borsa, finanza, mercati, investimenti con una persona qualunque otterrai due tipi di reazioni. I più mansueti sbadiglieranno dalla noia. I più facinorosi parteciperanno alla discussione argomentando su quanto è ladro tizio, sul marcio degli ambienti dove girano soldi, su quanto le banche rubino ai comuni mortali. Ovviamente ognuno è libero di annoiarsi ed inveire come e quanto vuole. A me piace invece informarmi su questi argomenti. Per questo voglio condividere con te una ricerca su chi controlla la borsa italiana.

Prima di entrare nei dettagli voglio dirti che anch’io non ho un pensiero così positivo verso i mercati finanziari. Sono entità in cui girano molti, molti, molti soldi. Ed è quindi chiaro che, al loro interno, vi si aggirino altre entità in grado di far girare il tutto a proprio vantaggio.

Tuttavia c’è chi lo fa in modo legale e chi no. Nel primo caso parliamo di persone competenti, sul pezzo e in grado di operare con il denaro a proprio vantaggio. Sono i cosiddetti squali. I secondi sono coloro che danneggiano le persone con metodi non consentiti. Sono dei truffatori. Lo scopo di questa mia ricerca è stato quindi quello di capire che cosa non si può fare, quali sono i principali illeciti possibili e quali sono gli organismi che controllano tutto ciò in Italia.

Se ancora non lo hai ben chiaro ti consiglio, prima di procedere, di leggere il mio articolo su come funziona la borsa valori.

Il quadro legislativo italiano

In Italia c’è una legge che regola tutto ciò che ruota intorno ai mercati finanziari. Questa legge si chiama Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (testo originale). È abbreviato con la sigla TUF ed è chiamato anche Legge Draghi dal nome di chi l’ha ideata (Mario Draghi, attuale governatore della BCE). La legge è entrata in vigore come decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998.

Il testo è composto da 216 articoli e 3 allegati suddivisi nelle seguenti sezioni.

  1. Disposizioni comuni. Nella prima sezione del testo principalmente si danno definizioni sulla terminologia finanziaria utilizzata e si chiariscono i rapporti tra i vari intermediari che hanno il compito di controllare l’applicazione delle disposizioni
  2. Intermediari. In questa seconda sezione si stabiliscono chi sono gli intermediari finanziari, qual’è il loro ruolo, i loro limiti, i loro doveri e i requisiti da rispettare in base alle loro funzioni.
  3. Mercati e gestione accentrata di strumenti finanziari. Nella sezione numero tre invece viene definita l’organizzazione del mercato finanziario, compreso quello non regolamentato. Vengono inoltre riportate una serie di norme relative alla gestione accentrata (maggiori info).
  4. Emittenti. Nella quarta sezione si parla invece dell’emissione di titoli. Tutto ciò che riguarda le offerte pubbliche, la quotazione di un’azienda, gli aumenti di capitale, ecc sono definiti qua.
  5. Sanzioni. Come recita il nome, nella quinta sezione, si trovano le disposizioni relative alle sanzioni penali, amministrative e con un focus sulla manipolazione dei mercati.
  6. Disposizioni transitorie. Sono disposizioni finali a carattere generale che non trovano spazio dentro le altre sezioni.

Per i dettagli ti consiglio di leggere il testo ufficiale che ti ho linkato. Quello che mi preme sottolineare in questa sede è che chi controlla la borsa italiana deve farlo nel perimetro di un quadro normativo ben definito.

Chi controlla la borsa italiana: gli enti

Continuiamo con l’analisi del TUF per rispondere alla domanda principale di questa mia ricerca. Chi controlla la borsa italiana? Quali sono gli enti che vigilano sulla regolarità dei mercati? E, soprattutto, qual è il loro ruolo?

Per rispondere alla prima domanda ci viene in aiuto l’articolo 4 del TUF che parla di Collaborazione tra autorità e segreto d’ufficio. Cito testualmente:

La Banca d’Italia, la Consob, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, l’Isvap e l’Ufficio italiano dei cambi collaborano tra loro […]. Dette autorità non possono reciprocamente opporsi il segreto d’ufficio.

Il testo dell’articolo fornisce subito la risposta alla prima domanda. Ti riporto ora un approfondimento di cosa sono le suddette autorità e del loro ruolo previsto dal TUF.

Ometterò soltanto Isvap (Istituto vigilanza assicurazioni private) in quanto non direttamente collegato ai mercati e l’Ufficio italiano dei cambi stato soppresso dal 2008 e le cui competenze sono state assegnate a Banca d’Italia.

Banca d’Italia

La Banca d’Italia è la banca centrale italiana nonché una delle banche centrali europee più importanti. Nel contesto del mercato italiano ha il ruolo di vigilare sulla gestione degli intermediari finanziari (es. le banche) e deve assicurare il contenimento del rischio sui mercati nonché la stabilità patrimoniale.

In sostanza controlla che gli operatori rispettino il TUF e non effettuino operazioni / iniziative mettendo a repentaglio i capitali di terzi in modo volontario.

Consob

La Consob (Commissione nazionale società di borsa) è un organismo specificatamente creato per vigilare sui mercati. Le sue funzioni riguardano il rispetto degli obblighi informativi da parte delle società quotate, controlla dati e informazioni diffusi nel caso di IPO, si assicura che le negoziazioni avvengano in trasparenza e nel rispetto delle regole.

Deve in pratica assicurarsi che le informazioni relative al mondo finanziario siano trasparenti, non orientate alla manipolazione e rispettose di quanto stabilito dal TUF.

Commissione di vigilanza sui fondi pensione

Altro ente tra chi controlla la borsa italiana è la commissione di vigilanza sui fondi pensione. Nota anche come Covip, come suggerisce il nome, ha il compito di vigilare il mondo dei fondi pensione. Può essere definita come la Consob della previdenza complementare. Si occupa di autorizzare l’operato di fondi pensione, di vigilare sulle loro operazioni e sulla trasparenza offerta da questi ai risparmiatori.

Questo è l’ente che assicura il rispetto delle norme del TUF a coloro che sottoscrivono un fondo pensione grazie ad al controllo continuo degli intermediari che operano in questo settore.

Gli illeciti finanziari più noti

Fin qui ti ho parlato di quali sono le leggi e di chi controlla la borsa italiana. Ma quali sono i classici illeciti che vengono commessi sui mercati? Ecco una lista dei più comuni.

  • Aggiotaggio. Il reato di aggiotaggio è trattato nell’articolo 501 del codice penale italiano. Questo si verifica di solito quando si tenta di divulgare notizie false con l’intento di influenzare al rialzo/al ribasso di prezzi di un bene scambiato sui pubblici mercati. È punito con reclusione da 3 a 6 anni e multe da 516 a oltre 50.000 euro.
  • Falso in bilancio. Il falso in bilancio, come suggerisce il nome, è quella pratica che si verifica quando vengono pubblicati dati e informazioni non vere all’interno dei bilanci societari. Queste informazioni possono infatti portare ad una valutazione non corretta di un’azienda su cui investire. Per questo reato sono previste pene che possono andare, a seconda dei casi, da 1 a 8 anni di reclusione.
  • Front running. Il front running è una pratica di manipolazione del mercato che si spiega bene con un esempio. Tu acquisti / vendi una grande quantità di titoli presso un broker, operazione che farà cambiare il prezzo di mercato di un titolo. Il broker riceve l’ordine, ma prima di eseguirlo, effettua lui la stessa operazione e solo dopo esegue il tuo ordine. In questo modo guadagnerà dall’aumento / diminuzione del prezzo che tu scatenerai. Le sanzioni per questa pratica sono multe fino a 10 volte tanto il valore dell’operazione.
  • Insider trading. Si definisce insider training la pratica per cui persone che lavorano in una società e in possesso di informazioni privilegiate abusano di queste al fine di manipolare il mercato per proprio tornaconto. Le sanzioni vanno da una multa alla reclusione in base alla gravità dell’illecito compiuto.

Conclusioni

Sei arrivato al capolinea di questa mia ricerca su chi controlla la borsa italiana e, come di consueto qui su RisparmiAbili, voglio concludere con un veloce riepilogo e qualche considerazione.

Ti ho illustrato come il TUF sia il testo di riferimento che regola il mondo finanziario in Italia. Ti ho anche spiegato il ruolo dei vari enti coinvolti nella vigilanza circa il rispetto delle disposizioni previste nel TUF. Banca d’Italia che supervisiona ad alto livello, la Consob che si occupa delle società quotate, e la Commissione sui Fondi Pensione che controlla la previdenza complementare. Infine ti ho elencato quali sono i reati più comuni.

Come ho detto in apertura dell’articolo è bene informarsi su tutte queste cose. Si vuoi iniziare a interessarti di finanza devi sapere che stai mettendo i tuoi soldi in un mondo molto articolato dove gli illeciti sono possibili e non sempre rintracciabili visti gli incredibili flussi di denaro.

Purtroppo è anche vero che non puoi farci molto. Il consiglio che vorrei di darti è quello di diversificare (per evitare illeciti su un singolo titolo) e di investire tramite fondi a gestione passiva con grandi patrimoni gestiti, quotati da anni, amministrati da società con una buona reputazione.

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