Cosa è un Conto Deposito e Perchè Devi Averne Uno

Se ti stai chiedendo cosa è un conto deposito probabilmente hai qualche risparmio che vuoi tenere da parte. Ho ragione? 🙂

Cosa è un conto deposito? Vincolato, semi-vincolato o libero?I conti di deposito sono, dopo il conto corrente, il primo passo per un corretto approccio alla finanza personale. Infatti non conviene “parcheggiare” i propri risparmi in un semplice conto corrente. Ecco quindi l’esigenza di avere un conto di deposito che permette di ottenere una rendita sicura e predeterminabile se ci “parcheggi” i tuoi risparmi. Con l’avvento dell’online banking poi ci sono un sacco di soluzioni che permettono di non vincolare i tuoi soldi per un tempo definito offrendo una rendita, appunto, senza vincoli.

Il conto deposito non è da confondere con il deposito titoli o con i certificati di deposito. Nel primo caso si tratta di un “posto” dove si tengono azioni, obbligazioni corporate o titoli di stato. Nel secondo si parla di titoli ormai sempre meno diffusi e molto assimilabili alle obbligazioni.

Il conto deposito è invece simile ad un conto corrente. Talvolta richiede un conto corrente di appoggio. Altre volte ne è un’estensione. In entrambi i casi il conto corrente è necessario per movimentare i tuoi risparmi verso il conto di deposito.

Conto Deposito vs Conto Corrente

Per farti capire cosa è un conto deposito voglio iniziare una comparazione proprio con il conto corrente. Infatti come il conto corrente è un conto dove si possono “parcheggiare” soldi. Ecco le principali analogie/differenze:

  • Il conto deposito non ha canone. Scegliendo di tenere soldi – senza utilizzarli – presso una certa banca per un determinato periodo di tempo è tale banca che paga te ma ti offre anche meno possibilità di movimentare/gestire denaro proprio perché per tale scopo esiste il conto corrente.
  • Anche sul conto deposito si paga il bollo. Solitamente sul conto deposito si paga l’imposta di bollo (34,20 euro) quando la giacenza media è superiore a 5.000 €. Anche se ultimamente sono in molti a “regalarti” il bollo a fronte di una remunerazione minore. Io stesso, ad esempio, utilizzo un conto in cui il bollo viene pagato dalla banca ma sto valutando altre opzioni dove potrei ottenere un rendimento maggiore.
  • Niente carte di pagamento. In generale non avrai un bancomat o una carta di credito poiché si tratta di un conto adatto a tenere i risparmi e non per effettuare operazioni. Potrai comunque depositare soldi o, in base al conto scelto, fare bonifici in uscita.
  • Hai una remunerazione più alta del conto corrente. Sia che si tratti di un conto vincolato, semivincolato o libero avrai avrai un tasso creditore più alto di un conto corrente. Al momento della stesura di questo articolo i tassi stanno variando da un minimo dello 0,05% a circa il 2,00% (netto) in base alle condizioni di vincolo e alla sua durata. Ovviamente più il vincolo è stringente e duraturo e maggiore è il rendimento corrisposto dalla banca.

Proprio in relazione all’ultimo punto, nel prossimo paragrafo ti parlerò di cosa è un conto deposito vincolato oltre agli altri tipi di deposito “in commercio”.

Vincolato, semi-vincolato, libero

Per scegliere il tipo di deposito che fa al caso tuo devi capire il concetto di vincolo. Il vincolo non è altro che il tempo per il quale non potrai più utilizzare i tuoi risparmi al fine di ottenere il rendimento promesso dalla banca. È un concetto che devi capire bene non solo per scegliere il conto ma anche per non avere sorprese. Sotto ti spiego i tipi di vincolo e relative caratteristiche.

Cosa è un conto deposito vincolato

Partiamo dalla modalità più stringente: il deposito vincolato. Con questa modalità dai i tuoi soldi alla banca e ti impegni a tenerli vincolati per un certo periodo di tempo (da pochi mesi ad anni) per ottenere un rendimento. Ad esempio: rendimento al 2% e vincolo a due anni.

Il vincolo, oltre al tempo, può avere varie caratteristiche tra cui:

  • vincolo con interessi anticipati, ovvero ti sarà corrisposto il rendimento al momento che impegni i tuoi risparmi;
  • vincolo con interessi posticipati dove gli interessi ti saranno liquidati alla fine del periodo di vincolo;
  • vincolo non estingubile anticipatamente, ovvero non potrai riprendere i tuoi soldi in nessun caso nemmeno rinunciando agli interessi;
  • vincolo estinguibile anticipatamente dove potrai riavere i tuoi soldi indietro ma rinunciando agli interessi maturati.

Nella maggioranza dei casi le caratteristiche del vincolo determinano un differente rendimento. Ad esempio un vincolo con interessi anticipati estinguibile anticipatamente potrebbe rendere meno di un vincolo con interessi posticipati non estinguibile anticipatamente.

Cosa è un conto deposito semi-vincolato

Durante il periodo di Quantitative Easing ha iniziato a diffondersi il deposito semi-vincolato. Questo per offrire rendimenti leggermente più alti (visti i rendimenti bassi generati dal QE) a coloro che non intendono bloccare i risparmi per un periodo molto lungo. Ad esempio: semi-vincolo con rendimento all’1,5% liquidazione semestrale.

In questa modalità tu versi i soldi nel conto deposito e non potrai usarli per un periodo indefinito ma potrai richiederli indietro quando vuoi (con preavviso). Mi rifaccio all’esempio sopra. Se tieni i soldi vincolati per 6 mesi riceverai lo 0,75% di rendimento. Se depositi i soldi per un anno riceverai l’1,5%. Se tieni i soldi vincolati per meno di 6 mesi non ti sarà addebitato niente.

La banca ti dirà, nel momento in cui stipuli il semi-vincolo, qual’è il tempo massimo per riavere i soldi indietro (es. 40 giorni). Quando vorrai i risparmi indietro basta che tu ne faccia richiesta. La banca avrà l’obbligo di darti indietro il 100% di quanto investito, più eventuali interessi, nei tempi concordati.

Tieni comunque ben presente che un semi-vincolato offre rendimenti minori di un vincolato ma molto simili al deposito libero, argomento del prossimo paragrafi.

Cosa è un conto deposito libero

Veniamo alla forma più basilare di remunerazione del capitale: il deposito libero. Per me è stato il primo passo per capire cosa è un conto deposito. È come un conto corrente ma con un tasso di rendimento più alto. Il mio primo conto deposito offriva una remunerazione netta dello 0,55% liquidata su base trimestrale.

Funziona così. Tu versi una somma sul deposito libero. Se ce la tieni, ti vengono liquidati gli interessi solitamente ogni 3, 6, 12 mesi. Se hai bisogno dei tuoi soldi non hai vincoli. Fai un bonifico sul c/c e in 1gg lavorativo li puoi usare tutti o in parte, come preferisci. Alcuni depositi liberi hanno iniziato ad offrire anche il bancomat con un numero di prelievi limitati. Il deposito libero è un conto corrente ad alto rendimento. Non può esistere un modo più semplice di ottenere una rendita passiva. 🙂

Tasso di rendimento

Andamento mensile tasso di interesse BCE dal 2005 al 2016Per spiegarti cosa è un conto deposito, negli esempi precedenti, ho già accennato al tasso di rendimento. Questo è la percentuale di soldi in più che ti sarà data in base al tempo e alla quantità di risparmi che hai tenuto in deposito. Quindi se versi 1.000 euro in un deposito all’1% (netto) per un anno, dopo un anno riavrai indietro 1.010 euro.

Il tasso di rendimento è fissato dalla banca cui ti rivolgi. È, in generale, direttamente collegato al tasso BCE (per depositi in EUR). Le banche ti offrono un rendimento perché tu stai “prestando” loro dei soldi. La percentuale un po’ più alta di quello che pagherebbero se chiedessero i soldi ad altra banca. Quindi se il tasso BCE sale, salirà anche la % di rendimento che le banche ti offrono per un conto deposito (e viceversa). Segui l’andamento del tasso BCE.

Ci possono essere però anche tassi in controtendenza. Ma ciò, spesso, accade perché una banca ha difficoltà a reperire liquidità anche dai clienti finali. E quando una banca ha difficoltà ad ottenere soldi? Quando non se la passa tanto bene e non può offrire garanzie di un certo livello. Questo concetto ci spiega una cosa importante dei conti deposito. Maggiore è la % di rendimento offerta, maggiore è il rischio.

Infine, tieni presente anche che il tasso di rendimento che ti propone la banca è sempre lordo se non diversamente specificato. Alla stesura di questo articolo la tassa sulle rendite finanziarie per conti correnti e deposito è del 26%. Significa che devi sottrarre questo 26% dal tasso lordo proposto. Ad esempio, un conto deposito con rendimento lordo dell’1% equivale a un rendimento netto dello 0,74%. La banca farà tutto per te liquidandoti la cifra netta senza bisogno di dichiarazione dei redditi.

Rischi e Tutele

Il conto di deposito è considerato un investimento sicuro al 100%. Io credo invece che sia il meno rischioso (e non sicuro al 100%) e se ne conosci le caratteristiche puoi ridurre notevolmente il rischio. I rischi principali di questo tipo di investimento sono due e te li espongo sotto.

  • Vincolo. Se scegli di vincolare i tuoi soldi e in futuro nei hai bisogno potresti non averli a disposizione fino a scadenza del vincolo. Per mitigare questo rischio devi quindi ponderare bene se vincolare o meno e, nel caso, per quanto tempo. Nel dubbio non vincolare niente e vedi come va.
  • Fallimento. Se la banca presso la quale hai depositato i soldi fallisce si aprono vari scenari. Se hai depositato meno di 100.000 euro, in caso di fallimento emittente, il rischio è mitigato dal fondo interbancario di tutela dei depositi.  Se hai depositato più di 100.000 euro perderai ciò che eccede tale importo. Ma se hai grosse disponibilità da tenere in deposito puoi depositare il capitale in più banche e mitigare il rischio.

Non voglio allarmarti ma ti invito a leggere un articolo sui rischi relativi alla garanzia sui depositi bancari che per quanto datato (è del 2013) rimane molto attuale. Devi essere consapevole che il deposito è, finanziariamente parlando, l’investimento meno rischioso ma assolutamente non 100% sicuro.

Come scegliere il conto deposito

Arrivato a questo punto dovresti avere ben chiaro cosa è un conto deposito. Vediamo un primo modello di ragionamento per scegliere quello più adatto a te.

Cosa tenere in considerazione

Per scegliere il conto di deposito adatto a te devi tenere conto di quattro variabili.

  1. Andamento dei tassi di interesse. Come si muove il mercato? I tassi stanno per salire o scendere? A che livello storico sono?
  2. Tempo in cui i soldi non ti serviranno (imprevisti compresi). Per quanto tempo non avrai bisogno dei tuoi soldi? Stai risparmiando per comprare un auto fra 1 anno? Casa fra 5 anni? Se hai un imprevisto riesci comunque a coprire le spese?
  3. Solidità della banca. La banca dove vuoi depositare i tuoi risparmi rischia di fallire? Ci sono cattive voci in giro? Ha garanzia del fondo di tutela dei depositi?
  4. Inflazione. Questa sconosciuta! In generale ti basta sapere che se ti offrono un rendimento inferiore all’inflazione non stai guadagnando … stai solo perdendo meno soldi.

In questo articolo volevo spiegarti cosa è un conto deposito e per capire come sceglierlo, sebbene non sia difficile, c’è bisogno di un articolo dedicato con esempi concreti. In questa sede, per concludere, mi limiterò a farti un esempio solo.

Esempio sulla scelta del conto deposito

Hai 4.000 euro da parte e stai pensando di ottenere una rendita. Se hai letto bene questo articolo avrai capito che il conto deposito è la tua unica opzione concreta. Attualmente (dicembre ’16) si fa un gran parlare di tassi in crescita e, comunque, i tassi sono ai minimi storici in europa. Ogni mese riesci a risparmiare senza grossi problemi a risparmiare 300 euro, imprevisti compresi, e non hai intenzione di fare grossi acquisti per i prossimi 12 mesi. Le conclusioni sono le seguenti.

  1. Non ti conviene un conto vincolato. I rendimenti offerti sono oggi bassi e potrebbero salire tra qualche mese. L’inflazione potrebbe riprendersi e viaggia comunque ai minimi. Sei coperto da imprevisti ma, magari, non da grossi imprevisti. Vincolare per pochi spiccioli in più non è una scelta adeguata.
  2. Un deposito semi-vincolato potrebbe essere ok per te. Otterresti un rendimento più alto del libero (anche se di poco) e potresti sia seguire un eventuale rialzo dei tassi e/o dell’inflazione, sia far fronte a grossi imprevisti. Come? Chiudi il semi-vincolo, incassi e eventualmente apri un nuovo semi-vincolo.
  3. Un deposito libero va benissimo. Il deposito libero sarebbe comunque una scelta giusta per un piccolo capitale come il tuo. Avresti un rendimento minore del semi-vincolato ma i tuoi soldi saranno sempre disponibili.

Ovviamente questo è solo un esempio dal quale puoi trarre spunti. Non usarlo per tarare la tua operatività. Ritornerò sull’argomento con esempi un po’ più approfonditi.

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