Investire in una Startup in Italia: Dettagli, Consigli, Rischi

Consigli per investire in una startup in Italia.Qualche mese fa mi è stata chiesta disponibilità per investire in una startup tutta italiana. Si tratta di un tipo di investimento che non avevo mai preso in considerazione per motivi che ti spiegherò sotto. Tuttavia, complice un contesto molto particolare, ho deciso di approfondire la proposta andando a mettere in discussione tutte le regole su cui baso la mia strategia di risparmio e investimento. E, alla fine delle mie analisi, mi sono reso conto che avevo il materiale per un nuovo articolo. 🙂

L’investimento in startup, pensando alla next big thing, al nuovo Facebook, è uno degli ambiti di business online più in voga negli ultimi anni. Sia per chi la startup la crea ma anche per chi decide di finanziare qualcuno che potrebbe aver creato un’azienda milionaria.

Tuttavia è facile anche rendersi conto che investire in una startup è una attività ad alto rischio. È molto simile ad una mano di poker e poco simile ad un investimento in borsa fatto con criterio. Quanto vale realmente l’azienda? Come ci guadagnerai? Quanti soldi puoi investirci senza essere spregiudicato? Voglio darti risposta a tutte queste domande. Quantomeno riportarti la risposta che mi sono dato io.

Quanto vale la startup?

La prima domanda a cui devi rispondere per prendere una decisione è: quanto vale la startup in cui vorresti investire? E dare una risposta a questa domanda non è affatto semplice. È la famosa domanda da un milione di dollari. Ti spiego come ho agito io.

Prima di tutto ho fatto delle ricerche per capire come, in questo mondo, vengono valutate queste aziende. Dalle ricerche fatte, riferite al mercato italiano, lo scenario che è emerso è più o meno il seguente.

Valore di una startup

  • Tra 0 e 100.000 euro di valore. Azienda con un progetto in fase di sviluppo e capitale sociale investito dai fondatori (almeno 2-3 persone).
  • Tra 100.000 e 300.000 euro. Azienda con un progetto completato pronto per essere lanciato.
  • Valore per agli investimenti fatti. Azienda con un progetto completato e un portafoglio clienti che ancora non produce utile.
  • Tasso di crescita + valore degli investimenti fatti. Azienda con un progetto completato e un portafoglio clienti che produce utili.

Chiaramente questi punti sono solo un valore da cui partire. Ogni business è unico. Ogni azienda nascente può avere dei vantaggi / svantaggi unici. Quello che puoi fare quindi è valutare la differenza tra questo schema e la valutazione fatta in relazione al valore delle quote in vendita.

Ad esempio, se ti propongono di acquistare il 5% di una startup che ha un progetto in fase di sviluppo, e per quel 5% ti chiedono 50.000 euro significa che l’azienda viene venduta per una valutazione complessiva di 50.000 × 100 ÷ 5 = 1.000.000 di euro. Il suo valore è 10 volte tanto lo schema di riferimento. Perché? Non è detto che sia un cattivo affare. Dovrai però approfondire la motivazione dietro a questa super-valutazione.

Se, in un modo o nell’altro, concluderai che l’azienda è valutata correttamente puoi passare alla prossima domanda. Altrimenti la tua analisi finisce qua. 😉

Quanto investire del tuo capitale?

Secondo passo per capire se investire in una startup è decidere se ti puoi permettere di farlo. Infatti, per quanto la startup sia stata ideata con un’idea vincente e per quanto sia stata valutata correttamente da chi ti vende le quote, devi poter fare l’investimento in tutta tranquillità.

Voglio che tu capisca subito una cosa. Investire in una startup è più rischioso che investire in borsa. Un investimento sui mercati finanziari, fatto con criterio, ti offre cedole, dividendi, nei casi in cui sei stato più bravo capital gain. Nel mondo il 90% delle startup fallisce (fonte). In Italia, probabilmente, questa incidenza è anche più alta. Quindi nel migliore dei casi hai il 90% di probabilità di perdere tutto il capitale investito. Mentre non è vero che il 90% delle società quotate fallisce.

Fatte queste premesse, il mio consiglio, è quello di non investire più del 5% del proprio capitale in attività ad alto rischio. Riprendendo l’esempio sopra, significa che 50.000 € devono essere il 5% del tuo portafoglio. Quindi devi avere un portafoglio da 1.000.000 di euro per considerare corretto investire in una startup di quel tipo.

Se stai andando oltre quel 5% hai finito la tua valutazione da investitore. Se invece l’esborso è pari o minore al 5% è corretto investire. Magari dai anche un’occhiata la paragrafo sotto per sapere come questo investimento ti potrebbe rendere. 😉

Quali guadagni aspettarti

Assumendo che tu abbia deciso di investire in una startup correttamente valutata e acquistando quote per un massimo del 5% del tuo portafoglio arriva il momento di capire come potrai guadagnare da questo investimento.

I guadagni possono arrivare in due modi.

  • Vendi le tue quote ad un prezzo più alto di quello che le hai pagate. Le quote di una startup sono illiquide. Significa che non esiste un mercato regolamentato di quote di startup dove puoi scambiarle come fosse un titolo finanziario qualunque. Per vendere le tue quote l’azienda dovrebbe essere acquisita da qualcuno. In quel caso puoi decidere se tenerle o liquidarle ad un prezzo maggiore di quello a cui le hai pagate guadagnandoci. E solitamente questo è il modo con cui si ottiene il guadagno maggiore.
  • Il consiglio di amministrazione distribuisce utili ai soci. Se (e quando) l’azienda produrrà utili nel bilancio annuale il consiglio d’amministrazione potrebbe decidere di distribuire parte degli utili ai soci. Questo scenario in realtà è vantaggioso fino ad un certo punto per te investitore. Finché la startup non produce utili significativi ha poco senso che li distribuisca. È preferibile li reinvesta. Per contro, se l’azienda produrrà utili molto significativi, è probabile venga acquistata da qualcun altro e magari potresti decidere di vendere le tue quote.

Tieni presente inoltre che il consiglio d’amministrazione non ha l’obbligo di distribuire gli utili. Tu potresti investire e non ricevere mai un euro indietro anche se l’azienda produce utili da capogiro.

Investire in una startup: altri fattori da considerare

Dopo averti parlato di come valutare una startup, come capire se ti puoi permettere di investire e come eventualmente guadagnerai dall’investimento, vorrei riportarti altre considerazioni che dovresti fare per prendere decisione.

  • Aumenti di capitale. Più è piccola l’azienda maggiori sono la probabilità che in futuro sia necessario un aumento di capitale. Un aumento di capitale per te significa due cose. Se lo sottoscrivi significa che devi investire più soldi. Se non lo sottoscrivi significa perdere quota in percentuale. Valuta bene la probabilità che in futuro ci possa essere un aumento di capitale.
  • Piano di investimenti. Come l’azienda intende investire i soldi raccolti dai soci? Condividi il piano di investimenti? È funzionale per iniziare a generare utili? Dall’analisi del piano puoi intuire la probabilità che si verifichi un aumento di capitale in futuro.
  • Strategia di acquisizione clienti. L’azienda avrà successo se acquisirà clienti. Qual’è la strategia di acquisizione? Quali sono le azioni di marketing che saranno fatte per generare fatturato? Se non c’è una strategia di acquisizione puoi tenere i tuoi soldi in tasca!
  • Remunerazione del consiglio di amministrazione. Detto rozzamente: come mangiano fondatori e dipendenti? Se i finanziamenti sono per pagare loro gli stipendi tieni i tuoi soldi in tasca perché altrimenti li stai cedendo per pagare lo stipendio a qualcuno e non per finanziare attività aziendali mirate alla crescita.

Conclusioni

Tutto ciò che ti ho scritto deriva da una mezza esperienza che ho avuto. Qualche mese fa infatti un collega di lavoro mi ha chiesto disponibilità per investire in una startup da lui lanciata. La valutazione era a mio avviso corretta ma, purtroppo, il capitale richiesto superava di gran lunga quel 5% di cui ti ho parlato sopra.

Non è scopo di questo articolo darti la ricetta magica per comprare quote di aziende agli albori. È solo una condivisione degli elementi che ho valutato la prima volta che ho dovuto fare una analisi del genere nel mondo reale.

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