Lista di Startup Italiane: 7 Nomi da Non Perdere

Lista di startup italiane: la top 7 di RisparmiAbili.Nell’ultimo articolo su come fare business online ti ho parlato di tre realtà che a mio avviso sono bene avviate e sui giusti binari. In questo nuovo articolo invece voglio farti una lista di startup italiane da seguire. Qualcuna è già sbocciata qualcuna meno ma sono tutte idee che hanno stuzzicato il mio interesse e che vale la pena di citare.

La selezione è stata fatta consultando lunghi elenchi già presenti in rete e identificando i business in cui ho visto più potenziale. Ciò non significa che questi progetti decolleranno. Addirittura qualcuno è a mio avviso troppo avanti con i tempi. Tutti invece mi hanno stuzzicato il pensiero su come sia possibile creare piattaforme/servizi del genere con basso budget.

Solito disclaimer. Non ho nessun rapporto commerciale con i link che ti proporrò sotto. Come per il precedente articolo si tratta di risorse selezionate tramite la sola preferenza personale.

Bene … sei pronto? Ecco quindi la mia personale lista di startup italiane per il 2017.

AdviseOnly

AdviseOnly nasce come blog di finanza nel 2011 ad opera di Serena Torrielli, Raffaele Zenti e Fabio Marras. Diventa poi una piattaforma per la gestione di investimenti personali. Non permette di investire ma offre consulenza personalizzata e liste di portafogli elaborati dal team AO.

AdviseOnly entra nella mia lista di startup italiane perché coniuga i concetti del FinTech alla consulenza finanziaria umana. Troppo spesso infatti si parla di RoboAdvisor come un buon modo per ottimizzare gli investimenti ma è innegabile che la componente umana sia sempre necessaria per un rapporto in cui c’è la gestione di un patrimonio.

Bet Analytics

BetAnalytics è una startup fondata da Antonino Marco Giardina con un focus sul mondo delle scommesse sportive. La “mission” di questa azienda è veramente interessante.

Bet Analytics opera sul mercato delle scommesse sportive con l’obiettivo di sfruttare le asimmetrie presenti attraverso un approccio statistico-finanziario, basato su un algoritmo proprietario e un focus mirato sugli eventi sportivi legati al calcio.

BetAnalytics non è ancora attivo ne aperto al pubblico ma mostra i risultati dei propri algoritmi. In sostanza vuole inventare un nuovo modo di investire basato sugli eventi sportivi e non sui mercati finanziari. Pretenzioso ma interessantissimo a mio avviso e per questo si merita la presenza in questa lista. 🙂

Fattura24

Fattura24 è una startup dal cui nome si capisce già tutto. Fondata da Carlo Camusso nel 2010 l’azienda offre una serie di servizi legati alla fatturazione tra cui fatture in cloud, integrazioni con le piattaforme ecommerce più comuni e app per smartphones.

Questa azienda, nei suoi sette anni di attività, è già stata ampiamente premiata, conta decine di migliaia di clienti ed è stata selezionata per uno degli spot “Milioni di Passioni” realizzato da Telecom Italia.

Perché è nella mia lista di startup italiane? Perché la fatturazione elettronica è destinata a diventare uno standard soprattutto in Italia. Essere già oggi in questo business ed essere già all’avanguardia significa, a mio parare, avere la strada spianata in futuro.

Commerce Layer

Commerce Layer è una startup tecnologica. I fondatori sono due persone che conosco e che stimo professionalmente come poche altre: Filippo Conforti e Massimo Scardellato. Ma non è per questo che la loro startup rientra in questa lista.

Commerce Layer è un prodotto che ti permette di creare un ecommerce pensando solo all’aspetto visuale del sito (il cosiddetto frontend). Al resto ci pensa la piattaforma. Piattaforma che è pensata per aziende/agenzie non solo italiane e che fa della completa flessibilità il suo punto di forza.

Lavoro nell’e-commerce da 10 anni. Questo è il prodotto che avrei consigliato a tutte le organizzazioni con cui ho lavorato.

Micro4You

Spostiamoci dal mondo delle startup IT e andiamo verso la microbiologia. Voglio infatti citare in questa lista Micro4You startup nata dall’Università degli Studi di Milano che opera, appunto, nell’ambito della microbiologia. È nata nel 2009 e dal 2010 è una Srl.

Micro4You è proprietaria di due brevetti e tra questi quello che mi ha colpito è Micro4Art. Questo brevetto permette la pulizia di opere d’arte (come monumenti) da particelle di sporco che tipicamente si sviluppano in aree urbane. Il sistema è già stato utilizzato con successo su opere importanti tra cui il Duomo di Milano.

Con tutto il patrimonio artistico presente nelle città italiane questa startup ha un brevetto di tutto rispetto!

MutuiSupermarket.it

MutuiSupermarket.it è la startup fondata da Stefano Rossini lanciata nel 2011. Come suggerisce il nome opera nel campo dei mutui, in particolare con un sito web che permette di ricercare e comparare le offerte di mutuo presenti nel mercato italiano.

Il funzionamento è molto semplice. Inserisci il valore dell’immobile che vuoi acquistare e alcuni dati (durata, finalità, tipo tasso, comune immobile, ecc) e inserisci l’importo che vuoi chiedere come finanziamento. A quel punto ti sarà data una lista di offerte che possono fare al caso tuo dalle varie banche che operano in Italia.

Beh … al prossimo boom del mercato immobiliare aziende come queste faranno il botto.

Supermercato 24

Ultima startup ma non per importanza: Supermercato 24. Funzionamento semplicissimo da spiegare: fai la spesa online e ordini, uno shopper va a fare la spesa per te e te la porta a casa in un orario prestabilito. Paura della qualità del servizio? Quasi 14.000 utenti hanno valutato il servizio con 4,5 stelle su 5.

Se non vuoi diventare cliente puoi diventare collaboratore – uno shopper appunto – e guadagnare un minimo di 5€ per spesa consegnata. Inoltre è possibile ordinare in mobilità grazie all’app per smartphone. L’unico limite attuale è che la copertura del servizio è ancora ristretta a solo 16 province italiane.

In un mondo dove abbiamo sempre meno tempo e sempre più il cellulare in mano (ahimé!) questo può essere un servizio di successo.

Conclusioni sulla lista di startup italiane

Ecco conclusa la mia lista di startup italiane. Avrei potuto elencare un numero infinito di aziende ma ho deciso di fare una selezione e concentrare l’attenzione sulle poche che mi hanno veramente colpito. E, ti dico la verità, quelle che ho veramente capito.

Nelle varie altre liste che ho consultato ho notato, in primo luogo, che tante aziende vengono costituite come startup ma poi sono banali agenzie di web marketing. Oppure aziendine che offrono consulenza web per sentito dire. Quelle sopra sono idee valide, con un modello di business che funziona, dove i fondatori ci mettono nome, cognome e faccia.

Ho anche notato, infine, che gran parte delle startup italiane opera nel mondo IT. Molti servizi online e pochi prodotti fisicamente acquistabili. Ci sono settori come quello farmaceutico o quello dell’agricoltura in cui sembrano mancare iniziative valide. Questo per dire che ci sono ancora tanti settori dove in Italia c’è spazio per emergere.

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