Rating di un Titolo Obbligazionario: Un po’ di Chiarezza

Che cosa è il rating di un titolo obbligazionario e come interpretarlo.Declassamenti, triple A, investimenti a prova di crisi, probabilità di riavere il 100% del capitale indietro. Ultimamente ne sono state dette tante sul mondo delle obbligazioni siano esse titoli di stato o obbligazioni corporate. Tutti questi concetti vengono sintetizzati nel cosiddetto rating di un titolo obbligazionario ovvero un indicatore che, in sostanza, ti dice qual è il rischio a cui si va incontro acquistando un determinato titolo. Il rating solitamente può riferirsi ad un singolo titolo ma anche alla capacità di una impresa o di uno stato di far fronte ai propri impegni finanziari.

Di rating ne vengono assegnati diversi, da diverse entità e spesso si sono rivelati un fiasco totale. Spesso i mercati reagiscono quando il rating di un titolo e/o di un ente (impresa o stato) sale o scende perché incide sul tasso di interesse del debito e, inversamente, sul prezzo. È quindi fondamentale capire la natura di questo indicatore.

Lo scopo di questo articolo è fare un po’ di chiarezza su cosa è il rating, qual è il suo significato e come interpretarlo. Per pura cultura finanziaria. Inoltre ti mostrerò come una ulteriore classificazione di questo indicatore ti possa essere utile per fare scelte nei tuoi investimenti. Non sarà facile sintetizzarti tutto in un articolo ma ci proverò. A fine articolo trovi anche una tabella con tutte le classi di rating (vai alla tabella) per come referenza.

Cos’è il rating di un titolo obbligazionario

Come ti ho accennato nell’introduzione, il rating di un titolo obbligazionario è una valutazione che rappresenta il rischio di un titolo obbligazionario. Viene solitamente espresso con una sigla composta da lettere e numeri come ad esempio AA1.

Le prime lettere dell’alfabeto unite ad un numero basso o senza numero esprimono un rischio più basso. Ad esempio, un titolo con rating AAA è migliore di un AA1. AA1 a sua volta è migliore di un AA2. Che, a sua volta, è migliore di un BB1. La tabella a fondo articolo ti chiarirà sicuramente la classificazione.

Il rating viene assegnato, su richiesta, dalle cosiddette agenzie di rating. Sono società che effettuano approfondite analisi sulla solidità e solvibilità di imprese e stati. Il risultato dell’analisi è il rating pubblicamente diffuso per il titolo in questione o l’ente in questione.

Tale indicazione ha valore anche di “marketing” su un titolo negoziato nei mercati. Un titolo con rating AAA (il massimo) è considerato un investimento molto sicuro e quindi corrisponderà una cedola più bassa grazie alla sua solvibilità. Per contro un titolo con rating C (tra i minimi) è considerato un investimento con rischio più alto e corrisponderà una cedola più alta.

Come ti ho detto la valutazione viene emessa su richiesta di uno stato e di una impresa. Perché? Perché maggiore è il rating minore sarà il costo del debito dell’ente come ti ho appena spiegato.

Principali agenzie di rating

Ti ho appena detto che il rating di un titolo obbligazionario viene determinato da società ad hoc dopo un’analisi approfondita a carico dell’azienda o stato che la richiede. Le agenzie di rating non sono pubbliche ma sono aziende private che operano nel settore del Risk Management, spesso di proprietà di altre multinazionali.

Le principali agenzie di rating sono Moody’s Investor Service, Standard & Poor’s e Fitch Ratings. In Italia la più diffusa è Cerved Group che tuttavia non ha un gran peso al livello internazionale. Solitamente, infatti, i cambi di rating che fanno parlare provengono dai primi tre nomi citati.

Ognuna di queste ha un proprio criterio di valutazione ed esprime il rating con sigle simili ma classificate diversamente. Ad esempio, il secondo grado di rating per Moody’s è AA1 mentre per S&P’s è AA+. La tabella a fondo di questo articolo riporta i rating delle tre principali agenzie.

Come interpretare il rating

Al dilà delle singole valutazioni il rating introduce una distinzione importante tra i titoli obbligazionari ovvero quella tra obbligazioni investiment grade e obbligazioni speculative grade. Quest’ultime sono anche chiamate obbligazioni spazzatura (in inglese junk bonds).

Tutti i titoli con rating uguale o superiore alla tripla B sono investiment grade. Gli altri, con una valutazione inferiore alla tripla B sono speculativi. La classificazione ci da già una importante indicazione. Se vuoi investire devi puntare sulla prima classe di obbligazioni. Se rischiare di più, o speculare appunto, sulla seconda.

In merito ai singoli livelli di rating è interessante osservare poi la probabilità di default. Ad esempio, un titolo AAA ha lo 0,8% di probabilità di default in 15 anni. Un titolo CCC ha il 60%.

Per essere pragmatici, nel secondo caso (titolo tripla C) stiamo praticamente giocando alla roulette russa con il capitale. Nel primo invece stiamo investendo su qualcosa di solido ma che comunque non è “immortale”. Pensa ad esempio al caso Lehman Brothers che aveva un rating A prima del fallimento nel 2008.

Il rating è affidabile?

Proprio il caso Lehman Brothers ha fatto emergere un sacco di dubbi circa l’affidabilità del rating di un titolo obbligazionario. Il 24 settembre 2008 Standard & Poor’s difendeva il rating della banca affermando che la liquidità in possesso della stessa fosse sufficiente a scongiurarne il fallimento (fonte). In sostanza S&P stava dicendo al mercato che la probabilità di fallimento era dello 0% a 1 anno e dello 0,3% a 3 anni.

Sulla vicenda è stato espresso un parere interessante dall’avvocato Marco Rossi dello studio Rossi & Partners di Verona che, in riferimento ad una delle tante sentenze circa il caso Lehman Brothers, affermava (fonte):

I rating ufficiali, […], sono indicatori imperfetti […] per due motivi: le agenzie sono molto prudenti nel cambiare il rating, soprattutto al ribasso, per timore di doverlo ritrattare; proprio a causa della spropositata importanza di queste società di valutazione, un eventuale downgrading potrebbe essere una sorta di “profezia che si autoavvera”.

La mia interpretazione è che questo indicatore viene assegnato dalle agenzie di rating negoziando un compromesso con l’ente richiedente e tenendo in considerazione la possibile reazione del mercato. La sua affidabilità è quindi discutibile ma comunque varia di caso in caso.

Tabella delle classi di rating

Ecco i possibili rating di un titolo obbligazionario con classificazione e relative probabilità di default (fonte). Le percentuali di default sono calcolate prendendo in considerazione lo storico dei fallimenti rilevato sui rating Standard & Poor’s.

Moody’s S&P’s Fitch Probabilità Default Tipo
1 anno 5 anni 15 anni
AAA AAA AAA 0,0% 0,1% 0,8% Investiment Grade
AA1 AA+ AA+ 0,0% 0,1% 1,2%
AA2 AA AA 0,0% 0,3% 1,2%
AA3 AA- AA- 0,0% 0,4% 1,2%
A1 A+ A+ 0,0% 0,5% 2,8%
A2 A A 0,0% 0,3% 2,8%
A3 A A 0,0% 0,8% 2,8%
BAA1 BBB+ BBB+ 0,2% 1,2% 6,6%
BAA2 BBB BBB 0,2% 1,4% 6,6%
BAA3 BBB- BBB- 0,3% 3,2% 6,6%
BA1 BB+ BB+ 0,6% 5,8% 26,7% Speculative Grade
(Junk Bonds)
BA2 BB BB 0,8% 6,9% 26,7%
BA3 BB- BB- 1,2% 12,2% 26,7%
B1 B+ B+ 2,4% 16,2% 44,6%
B2 B B 7,9% 24,7% 44,6%
B3 B- B- 9,8% 29,1% 44,6%
CAA CCC+ CCC 20,4% 41,3% 60%
CA CCC 20,4% 41,3% 60%
C CCC- 20,4% 41,3% 60%
/ D CC >20,4% >41,3% >60%
/ C >20,4% >41,3% >60%
/ D >20,4% >41,3% >60%

Conclusioni

Dopo tutte queste sigle e considerazioni è arrivato il momento di trarre qualche conclusione sull’utilità del rating come indicatore.

Prima di tutto, qualora non lo avessi capito, non è una indicazione da prendere come oro colato. Il caso Lehman Brothers ne è la dimostrazione più recente. Anche un titolo con rating tripla A può fallire da un giorno all’altro. È molto poco probabile ma può accadere.

Inoltre, non devi farti influenzare troppo dagli scenari probabilistici di default. Sono delle mere indicazioni su qual è il rischio minimo che devi affrontare in condizioni “normali”. Il rating è una valutazione a pagamento e in quanto tale è viziata dal rapporto commerciale tra impresa/stato e agenzia di rating.

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