Calcolo del Prezzo delle Azioni: Come Funziona?

Se presti attenzione alle informazioni che ti vengono fornite nella scheda di un titolo azionario noterai, tra le altre cose, che ci sono almeno tre prezzi diversi di negoziazione riportati. Mi riferisco a quelli che in gergo vengono chiamati: ultimo prezzo, prezzo denaro e prezzo lettera. Oltre a questi troverai anche prezzo di apertura, prezzo di chiusura, prezzo massimo e prezzo minimo della giornata. Come destreggiarsi tra tutti questi numeri? E, soprattutto, come avviene il calcolo del prezzo delle azioni? Sono due domande di fondamentale importanza.

Le prime tre nomenclature che ti ho dato (ultimo, denaro e lettera) sono utili per capire quanto andrai a spendere nell’operare con le azioni. Le altre (apertura, chiusura, massimo e minimo) ti dicono come si è mosso il mercato in un arco temporale (ora, giorno, settimana, mese, ecc) e sono quelle tramite cui vengono disegnate le famose candele.

In questo articolo voglio farti una panoramica di tutti questi modi di parlare di un prezzo e come utilizzarli. Infine ti parlerò di come avviene il calcolo del prezzo delle azioni al momento di una operazione. Questo è quello che viene chiamato prezzo di carico. È uno dei numeri più importanti tra quelli da considerare nel fare una compra-vendita di titoli finanziari.

Nota: in questo articolo mi riferisco principalmente a prezzi di titoli azionari. Se sei alle prime alti è caldamente consigliato leggere il mio articolo su cosa sono le azioni.

Ultimo prezzo

Spiegare che cos’è l’ultimo prezzo di un titolo è molto semplice perché la sua definizione dice già tutto. Si tratta, appunto, dell’ultimo prezzo pagato da qualcuno per acquistare (o per vendere) tale titolo. La compra-vendita di azioni avviene tramite veri e propri contratti e ogni contratto ha il suo prezzo. L’ultimo pagato è quello che vedi quando controlli il prezzo di una azione.

L’ultimo prezzo varia a seconda di domanda ed offerta. Se emetti un ordine di acquisto con prezzo di mercato questo entrerà nel cosiddetto libro delle negoziazioni. In base agli ordini di vendita ti sarà corrisposto un certo tipo di prezzo. Quindi se andrà a buon fine l’ordine sarà chiuso il contratto e il prezzo che hai pagato diventerà l’ultimo prezzo fino alla negoziazione successiva.

Facciamo un esempio con i numeri. Emetti un ordine di acquisto per 100 azioni ENI. In vendita ci sono 100 azioni ENI a 13,00 € e 100 azioni ENI a 13,10 €. Dopo pochi secondi un’altra persona ordina 100 azioni ENI come te. A te saranno date prima le cento azioni a 13. Ultimo prezzo: 13. Poi saranno vendute a 13,10 le altre azioni all’altra persona. Ultimo prezzo quindi: 13,10. In pochi secondi il prezzo è salito dello 0,7% circa.

Fino a questo punto non dovresti avere alcuna difficoltà a capire. Se vuoi puoi vedere come esempio la lista dei contratti giornalieri di ENI con i vari prezzi sul sito ufficiale di Borsa Italiana. Ma andiamo avanti.

Prezzo denaro e prezzo lettera

Gli altri due concetti da conoscere per capire il calcolo del prezzo delle azioni sono il prezzo denaro e il prezzo lettera. In inglese sono chiamati bid price e ask price. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Il prezzo denaro o bid price è il miglior prezzo a cui è possibile vendere un titolo. È determinato dagli ordini di acquisto fatti dal mercato. Ad esempio, se tu vuoi acquistare 100 azioni ENEL a 13,15 euro emetti un ordine di acquisto per quel prezzo. Se quel prezzo è il più alto tra quelli offerti per acquistare diventerà il prezzo denaro. Chi vende azioni ENEL, quindi, sa che può venderne 100 a quel prezzo dopodiché il prezzo scenderà.

Il prezzo lettera o ask price è il miglior prezzo a cui è possibile acquistare un titolo e, al contrario del denaro, è determinato dagli ordini di vendita fatti dal mercato. Se vuoi vendere le 100 azioni ENEL di cui sopra a 13,30 euro emetterai un ordine di vendita a tale prezzo. Se è il più basso diventerà prezzo lettera. Chi acquista quindi potrà comprare il pacchetto delle tue 100 azioni a quel prezzo.

La differenza tra i due prezzi (lettera – denaro) è chiamata spread ed è un numero molto importante. Maggiore è lo spread minore è la liquidità di un titolo. In sostanza significa che quel titolo è più difficile da vendere ad un buon prezzo.

Calcolo del prezzo delle azioni: il prezzo di carico

Sei arrivato nel vivo di come si fa il calcolo del prezzo delle azioni. Per spiegare il prezzo di carico in modo chiaro ti farò subito un esempio. L’esempio riguarda un ordine di acquisto “a mercato” di 100 azioni con una commissione per l’operazione di 10 euro. L’ultimo prezzo delle azioni è 4,9 euro. Ti ricordo che a mercato significa al miglior prezzo possibile in base al libro delle negoziazioni.

Poniamo che nel libro ci siano in vendita 50 azioni a 5 euro (prezzo lettera) e 50 azioni a 5,10 euro. Il tuo ordine viene eseguito per un totale di (50 × 5) + (50 × 5,10) + 10 = 515 euro. Il prezzo di carico sarà 515 ÷ 100 = 5,15 euro. Questo perché hai acquistato 100 azioni a un costo totale di 515 euro.

Per ricapitolare, usando la nomenclatura dei prezzi di cui sto parlando in questo articolo, avrai:

  • 4,90 euro come ultimo prezzo al momento in cui esegui l’operazione.
  • 5,00 euro come prezzo lettera.
  • 5,15 euro come prezzo di carico.
  • 5,10 euro come ultimo prezzo di un contratto al termine dell’operazione.

Il prezzo di carico non è quindi che il prezzo per azione che ingloba la media dei prezzi pagati per acquistare le azioni più le commissioni. Per capire se stai guadagnando o meno devi assolutamente tenere conto del prezzo di carico (fisso una volta completata l’operazione) confrontandolo con l’ultimo prezzo (che varia in base al mercato).

Apertura, chiusura, massimo e minimo

I quattro nomi del prezzo indicati nel titolo di questo paragrafo non sono correlati al calcolo del prezzo delle azioni. Sono però da capire nel contesto di cosa è un prezzo di una azione e, per fortuna, sono davvero facili da spiegare.

  • Apertura: prezzo a cui è stato chiuso il primo contratto in un dato periodo di negoziazione (minuto, ora, giorno, settimana, mese, ecc).
  • Chiusura: prezzo a cui è stato chiuso l’ultimo contratto del periodo di scambi preso in esame.
  • Massimo: prezzo massimo a cui è stato chiuso un contratto in un dato periodo di negoziazione.
  • Minimo: prezzo minimo a cui è stato chiuso un contratto.

Quando guardi un grafico a candele (come quello sotto) stai guardando una rappresentazione di questi quattro prezzi a cui viene solitamente aggiunta l’indicazione dell’ultimo prezzo.

Calcolo del prezzo delle azioni: la candela.

Tale rappresentazione unita ai calcoli di cui sopra ti può aiutare a capire come stai operando rispetto ad un intervallo temporale soprattutto prendendo in considerazione il prezzo di carico che include le commissioni.

Conclusioni

Se sei arrivato fino a questo paragrafo conclusivo hai sicuramente capito come si fa il calcolo del prezzo delle azioni, come destreggiarti tra i vari prezzi che vengono presentati a corredo di un titolo azionario e come rappresentarli.

Voglio lasciarti con una immagine che sintetizza tutto quello di cui ti ho parlato.

Ti suggerisco anche di usare la testa per capire come tale rappresentazione possa esserti d’aiuto a eseguire una operazione sui mercati. Ma anche per capire perché non sia indicata per le operazione di breve e di brevissimo periodo dove è preferibile operare a mercato invece di fare tanti ragionamenti e grafici.

Caro lettore … ti auguro buono studio. ;-P

Calcolo del prezzo delle azioni: tutti i prezzi.

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