Nella prima metà del 2017 sono stato un risparmiatore perfetto. Ho risparmiato il 51% delle mie entrate come da obiettivi. Ho costantemente abbassato le spese. Giugno è stato il mese in cui ho speso meno dall’inizio dell’anno e il secondo migliore da quando ho dato il via alla mia carriera da risparmiatore. A luglio ho raggiunto anche l’obiettivo di costruire un mio Fondo per le Emergenze pari a 12 mensilità per vivere con lo stesso tenore di vita attuale. Poi sono arrivati tutta una serie di cambiamenti, notizie e problemi che hanno fatto saltare i giochi. Ed ho deciso di rivedere come gestire i miei risparmi.
Oggi ho in mano tutta una serie di previsioni che sovra-stimano i risparmi futuri. Già queste dicono con chiarezza che non raggiungerò l’obiettivo di risparmio del 50% su un anno. Ma non finisce qua. Mi sono anche reso conto che il mio modo di investire è eccessivamente conservativo. Ho fatto i miei esperimenti. Ho continuato a studiare. E anche se le mie rendite passive sono aumentate sento che sto rischiando troppo poco.
Vorrei buttare giù un po’ di riflessioni. Magari un domani possono essere utili a chi, come me, si trova con un po’ di risparmio e si pone il problema di come gestirlo. Ecco, quindi, che cosa ho intenzione di fare.
Rivedere il budget personale
Il mio budget per risparmiare attuale mi sta dando due problemi principali. In primo luogo è troppo complicato. In secondo luogo non prevede una contingenza.
Budget Complicato. Oltre che per categoria di spesa, avevo suddiviso il mio budget anche per conto corrente o carta di credito. Questo è stato un grande errore. Se una sera, per qualsiasi motivo, devo pagare una cena con carta di credito invece che con il bancomat il mio budget diventa confusionario. Sono ritornato da questa mese ad una “gestione” per sole categorie. Infine ho impostato il tutto in modo che il budget mensile possa cambiare durante il mese. Quest’ultimo è un aspetto fondamentale per gestire gli imprevisti.
Contingenza. Ho sempre sforato il budget mensile. In particolare, da quando pianifico, ho in media sbagliato la pianificazione del 21%. Non sono stato in grado di prevedere un quinto delle mie spese. Per questo ho deciso che fatto il budget del mese aggiungerò un 20% in più per avere una visione del futuro più attendibile.
Cosa significano all’atto pratico questi due punti in merito a come gestire i miei risparmi?
Primo. Ho ristrutturato completamente il foglio di calcolo con cui gestisco budget e spese. La nuova versione è in test da una ventina di giorni ed è quindi ancora presto per giudicare.
Secondo. Nella ristrutturazione ho dovuto rifare tutte le previsioni su spese e risparmi futuri. Il risultato è stato un po’ doloroso perché l’obiettivo 50% risparmio è quasi impossibile da raggiungere. Ma mancano ancora 5 mesi circa. Non è detta l’ultima parola.
Mettere in discussione il mio conto deposito
Oltre al danno la beffa. Il “danno”, come ti ho spiegato, riguarda le spese. La beffa è invece relativa al futuro dei rendimenti che posso ottenere. Qui sono comparsi altri due problemi. Il primo è che la banca a cui mi affido per i depositi ha deciso di abbassare ulteriormente i tassi di rendimento. Il secondo è che l’inflazione è cresciuta e sta crescendo.
Non mi è mai piaciuto vincolare soldi in un conto deposito per ottenere l’1% di rendimento netto. Con una inflazione pari a zero era molto interessante tenere la liquidità su un deposito libero che, fino a giugno, mi rendeva lo 0,56% netto. In questo modo la mia poca liquidità era ad un bonifico di distanza e potevo ottenere anche una minuscola remunerazione sul capitale.
A luglio 2016 l’inflazione era al -0,5%. A gennaio 2017 ha toccato l’1%. Ad aprile 2017 si è attestata all’1,9%. Attualmente gira intorno all’1,2%. Il tasso che oggi mi viene corrisposto dalla banca è dello 0,44% netto. In sostanza se tengo il capitale nei depositi perdo potere d’acquisto e non ottengo alcun rendimento.
Il vento è cambiato. Non ha più senso tenere 12 mensilità in un Fondo d’Emergenza. A maggior ragione considerando che ho un contratto di lavoro a tempo indeterminato in una multinazionale che macina utili. È il momento di fare un cambiamento importante su come gestire i miei risparmi.
È un aspetto che conto di affrontare a settembre, dopo un meritato periodo di ferie. Una cosa è certa. Devo tenere meno liquidità possibile in depositi.
Cambiare strategia di investimento
E qua arrivo a pensare alla strategia di investimento. Nel 2016, vista anche la mia inesperienza sui mercati, avevo deciso di dividere i miei risparmi in 25% ETF e 75% liquidità. Come ho accennato sopra questa strategia non ha più alcun senso. Inoltre avevo optato – e ho sempre in portafoglio – per un ETF azionario. ETF che, oltretutto, distribuisce (e non re-investe) dividendi.
Il tempo è passato, i miei risparmi sono aumentati, ma non ho effettuato nessun nuovo investimento sui mercati finanziari. Il mio portafoglio attualmente è composto da 10% azioni e 90% liquidità. Non penso che sia tutto da rifare. Ma sicuramente ci sono dei cambiamenti importanti da attuare su come gestire i miei risparmi.
Ecco che cosa ho intenzione di fare a partire da settembre / ottobre.
- Ridurre la liquidità. Voglio portare la liquidità disponibile al 50%. Sarebbero 6 mesi di “mantenimento” qualora smettessi di percepire uno stipendio. Allo stesso tempo è una liquidità tale da permettermi di far fronte alle principali emergenze senza intaccare il capitale investito.
- Aumentare l’esposizione sull’azionario. Dal 10% voglio riportare l’azionario al 25%. Questo, in sostanza, significa aggiungere azioni o un ETF in portafoglio. Sto facendo un po’ d’analisi per capire su quale titoli investire.
- Aumentare il rischio. Ho avuto modo di conoscere un po’ di persone che operano sull’azionario con una filosofia a cavallo tra trading e value investing. Ho parlato con loro delle mie strategie, ci siamo confrontati e ho deciso che da settembre inizierò ad operare sull’azionario con operazioni un po’ più speculative.
La ristrutturazione che ho in mente è quindi mirata a ridurre la liquidità e aumentare un po’ il rischio. Per ora, infatti, ho predicato bene ma razzolato male.
Conclusioni su come gestire i miei risparmi
Come ti ho accennato nell’introduzione lo scopo di questo articolo non è quello di fare la lezioncina su cosa fare per risparmiare, far fruttare i propri soldi, eccetera. Lo scopo è quello di condividere la situazione in cui mi trovo.
In due/tre anni sono passato da essere uno spendaccione irresponsabile ad avere accumulato un gruzzoletto interessante (qualche decina di migliaia di euro) senza aver rinunciato a troppe cose. E mi sono reso conto che a risparmiare sono bravino ma su come gestire i miei risparmi ho ancora tanto da imparare.
L’eccesso di prudenza che mi sono reso conto di avere non è dettato da un ragionamento consapevole. È l’effetto di non sapere come impiegare il capitale per paura di sbagliare valutazione, perché tutto sembra sconveniente, perché la liquidità sta li e non crolla del 50% nel brevissimo periodo.
Tutto ciò significa che devo si continuare a studiare ma anche iniziare a rischiare un po’ di più. I mercati sono meno giungla di quanto si pensi. Ma soprattutto evitando follie come la leva finanziaria, la ricerca del guadagno facile, la speculazione intraday e compagnia bella si riduce il rischio di rimanere fregati.
Non c’è dubbio quindi che debba dedicare l’ultimo quadrimestre del 2017 ad un approccio più attivo. E prima di settembre ho 14 giorni di ferie da dedicare, in parte, allo studio.