Rischio di Cambio: Cosa è, Come e Quando Proteggersi

Cos'è il rischio di cambio, come individuarlo e come difendersi.Qualche giorno fa stavo parlando con un collega di lavoro di borsa e mercati. Lui non investe ed è incuriosito da che cosa sto sperimentando recentemente nel mondo della compravendita di azioni nella borsa italiana. Ma oltre ai titoli italiani abbiamo parlato anche di titoli stranieri. E tra i vari argomenti toccati ne è venuto fuori uno in particolare: il rischio di cambio. Ho provato a spiegargli con un paio di esempi di che cosa si trattasse. Poi ho pensato che potesse essere un argomento d’interesse per i lettori di RisparmiAbili alle prime armi con i mercati finanziari. Argomento che, per quanto semplicissimo da comprendere, non è la prima cosa che ti viene in mente quando si parla di operazioni diverse dal Forex.

Magari, proprio tu che stai leggendo, hai in mente di acquistare azioni Apple perché credi che il nuovo iPhone farà ottime vendite. Oppure hai sentito dire che i titoli di stato americani rendono di più di quelli europei e sono più sicuri. O, ancora, vorresti investire in oro o sul petrolio perché prevedi che il prezzo salirà.

Ti consiglio vivamente di leggere questo articolo attentamente per capire a cosa stai andando incontro. Fra investire in un titolo quotato in Euro e un titolo quotato in Dollari c’è una sostanziale differenza. Il cambio, appunto. In questo articolo vorrei aiutarti a capire come gestire questo rischio (non da poco).

Un esempio per capire cos’è il rischio di cambio

Voglio farti un esempio per mostrarti che problemi potrebbe portare questo “rischio cambio” ad un piccolo investitore.

Diciamo che hai deciso di acquistare azioni Apple. Queste sono quotate al New York Stock Exchange e quindi prezzate e negoziate in dollari americani. Che cosa devi fare per acquistarle? Prima di tutto cambiare il tuo capitale in dollari al prezzo di mercato. Quindi acquistare le azioni. E per venderle e incassare? Dovrai vendere le azioni in tuo possesso quindi cambiare i dollari in euro.

Se sei stato attento avrai notato che in due occasioni (per acquistare e dopo aver venduto) dovresti fare il cambio di valuta.

Facciamo un esempio con numeri. Le azioni apple prezzano 160$. Il cambio EURUSD è 1,1750. Compri 100 azioni pari a 1.600$ che otterrai cambiando 1.360€ circa. Diciamo che le azioni salgono a 165$ e tu decidi di vendere. Il cambio però è salito a 1,250. Otterrai indietro 1.650$ che, convertiti in euro, saranno pari a 1.320€. Invece di incassare hai registrato una perdita di 40€.

E questo senza prendere in considerazione commissioni e imposta sul capital gain che pagheresti perché sul valore dei titoli hai ottenuto una plusvalenza.

Casi in cui il cambio è un rischio

Tenendo a mente l’esempio appena fatto voglio elencarti alcuni dei casi più comuni in cui il rischio di cambio può materializzarsi. Troppo spesso infatti gli investitori alle prime armi si lanciano senza considerarlo affatto.

  • Mercato Azionario. Si tratta dell’esempio appena fatto. Se acquisti azioni di aziende quotate in una borsa che non è di un paese dell’unione monetaria europea hai a che fare con il rischio di cambio oltre che al rischio implicito di un titolo azionario.
  • Mercato Obbligazionario. Stessa cosa per le obbligazioni. Se ad esempio acquisiti obbligazioni Apple hai a che fare con il rischio cambio perché queste sono emissioni in dollari almeno che la raccolta non sia espressamente in altra valuta.
  • Mercato dei Titoli di Stato. I titoli di stato americani rendono e vuoi acquistarli? O magari quelli inglesi? Bene. Anche qua in entrambi i casi hai a che fare con dollari e sterline e quindi devi tenere conto della valuta.
  • Commodities. Non finisce qua. Il petrolio è negoziato in dollari. L’oro idem. Fare investimenti su questi assets senza copertura implica un rischio sul cambio EURUSD.

Ora che hai capito la portata di tale rischio voglio parlarti di come individuarlo e come proteggersi.

Come individuare il rischio di cambio

Individuare il rischio di cambio su un titolo non è molto difficile nella maggior parte dei casi.

Per azioni, obbligazioni, titoli di stato hai sempre l’indicazione della valuta accanto al prezzo del titolo. L’investitore che vive in Italia, quindi, se il simbolo della valuta è diverso dall’euro deve prendere in considerazione che il cambio inciderà su propri investimenti. Per essere più chiari: su AAPL c’è rischio cambio mentre su FCHA no.

Prendiamo invece l’ETF iShares Core S&P 500. Questo, quotato sulla borsa di Milano, permette di investire sull’indice americano S&P 500. Se vedi la scheda del titolo su Borsa Italiana hai il prezzo in EUR. Ma in realtà il titolo ha come valuta di riferimento USD. In questo caso il rischio di cambio c’è come per tutti i titoli quotati in dollari anche se vedi il prezzo in euro.

Devi sapere con certezza qual è la valuta di riferimento di un titolo. Sempre. È uno dei parametri con cui valutare se fare o meno un investimento.

Come proteggersi: hedging

Per proteggersi dal rischio cambio ci sono varie possibilità. La più comune è il cosiddetto hedging (copertura). L’hedging consiste nell’acquistare strumenti derivati sulle valute (currency future, currency options, currency swap) in modo da proteggersi dalle eventuali fluttuazioni sui tassi di cambio.

Questi strumenti derivati permettono, se il tasso di cambio va in una direzione, di ridurre il “costo” della fluttuazione e quindi preservare gran parte del valore di un titolo.

Ma onestamente, per un piccolo investitore, una strategia di hedging fai da te non è una buona scelta. Per questo ci sono strumenti hedged. Ad esempio, invece di acquistare l’ETF iShares Core S&P 500 potresti acquistare l’ETF iShares S&P 500 Eur Hedged (scheda su borsa italiana).

In questo modo stai investendo, più o meno, sugli stessi titoli ma hai completamente annullato il rischio di cambio. E non devi perdere la testa per fare hedging fai da te.

Conclusioni

In realtà dal mio ultimo esempio dovresti aver intuito che non sempre si può coprirsi facilmente dal rischio cambio. Si, nel caso degli ETF ci sono spesso versioni hedged con cui ti puoi coprire. Ma per le azioni, obbligazioni o titoli di stato? Se vuoi comprare azioni Microsoft devi per forza correre il rischio di cambio?

La risposta è si a meno che tu non voglia fare un’operazione doppia. L’operazione doppia consiste, prima, nell’acquistare il titolo in valuta diversa dall’euro. Dopo entrare long sul cambio con un CFD (Certificato per Differenza). Per fare questa operazione ci vuole un bel po’ d’esperienza e, soprattutto, una visione chiara di cosa sono i CFD. Tuttavia in questo modo ti proteggi dal cambio.

Un piccolo investitore, con poca esperienza, dovrebbe a mio avviso evitare il rischio cambio come la peste. Quindi no: niente azioni USA o azioni Cinesi. E se proprio non se ne può fare a meno per ragioni tattiche meglio buttarsi su un ETF per controllare il rischio di cambio.

Infine, consiglio banale ma valido, prima di effettuare operazioni in valuta diversa dall’euro prova a fare delle simulazioni. Nel 2017 EURUSD ha fluttuato da 1,0x a 1,2x. Conosco persone che erano esposte su titoli americani, che stavano guadagnando ma che non potevano liquidare a causa delle fluttuazioni sul cambio.

Se proprio vuoi rischiare, senza coperture, perché ti piace il brivido, puoi scambiare titoli US come normali azioni europee ma prevedere che il capitale (ad operazione conclusa) potrà rimanere bloccato su un conto multicurrency per un tempo indefinito.

Segui RisparmiAbili
Ricevi gli aggiornamenti di RisparmiAbili
Cerca su RisparmiAbili