Consigli per Investire in ETF: Indicatori e Accorgimenti

Ritorno a parlare di uno degli argomenti a me più cari: gli ETF. Per quanto mi riguarda, infatti, il mio portafoglio non può che essere composto da questi prodotti. Sono diversificati, liquidi, meno costosi e quindi meno rischiosi di un singolo titolo azionario o obbligazionario. Per questo voglio darti alcuni consigli per investire in ETF. Perché se hai un capitale da piccolo risparmiatore, e vuoi alzare l’asticella del rischio rispetto a un conto deposito, sono questi gli strumenti per iniziare ad operare sui mercati finanziari.

Io ho impiegato mesi a capirlo. Ho iniziato con le simulazioni sul Forex. Rischiosissimo! Poi ho cercato di creare un mio metodo per selezionare buone azioni. Ma con il mio capitale potevo investire su un solo titolo al massimo due. Ciò implicava poca diversificazione del rischio. Sono quindi arrivato agli ETF e si è aperto un mondo. Molto meno rischio di perdere tutto il capitale. Diversificazione garantita. Costi di gestione più bassi rispetto a un fondo comune di investimento. Ecco perché ho deciso di investire su questo tipo di prodotti. Ecco perché te ne parlerò molto spesso nella sezione come far fruttare soldi.

In questo articolo voglio parlarti un po’ più approfonditamente di che cosa devi studiare per scegliere un titolo.

Nota: Prima di procedere con la lettura ti consiglio vivamente di leggere gli altri due articoli che ho scritto su cosa sono gli etf e dove comprare etf. Ti daranno le basi per comprendere meglio quanto troverai sotto.

Quanti soldi ci vogliono

Il primo dei consigli per investire in ETF riguarda quanti soldi devi investire, minimo, per fare un investimento che ha un senso. Assumo infatti che tu sia un piccolo risparmiatore, che tu non abbia un capitale elevato, che tu voglia alzare l’asticella del rischio/rendimento. Ci sono due aspetti da considerare quindi.

Il primo riguarda la liquidità che possiedi. Prima di poter investire nei mercati finanziari devi avere un po’ di liquidità da parte in conto corrente o in conto deposito. Io lo chiamo Fondo per le Emergenze. Il mio consiglio è quello di tenere nel fondo emergenze liquidità pari a 6 mesi per vivere. Così se rimani senza lavoro, se devi cambiare l’auto o se hai un imprevisto importante sei coperto a prescindere dai tuoi investimenti.

Il secondo è invece relativo al costo di operare con gli ETF. Per acquistare/vendere un ETF dovrai pagare una commissione al tuo broker. E nelle prime operazioni che farai probabilmente questa potrebbe arrivare anche a 20 euro. Capisci che se investi 100 € al mese dovrai pagare 20 euro ogni volta, ovvero il 20% del tuo investimento. E quanto dovresti guadagnare solo per andarci in pari? Il mio consiglio è di fare singole operazioni di almeno 3.000 euro.

Per concludere questo punto, hai bisogno almeno di liquidità che copra 6 mesi per vivere + 3.000 euro per il tuo primo ETF. È il minimo solo per iniziare a pensare di investire.

Quale asset class scegliere

Hai la liquidità minima necessaria per investire. Hai deciso di farlo valutando il tuo profilo di rischio e i tuoi obiettivi. Lo step successivo è capire in che cosa investire. Obbligazioni? Azioni? Di quale zona geografica?

Per capirlo mi sono costruito la seguente tabella che riporta le principali asset class e il grado di rischio (a prescindere dal titolo). La tabella non riporta volutamente alcune voci (es. non c’è niente per il mercato UK o JP) perché e a mio avviso un piccolo risparmiatore non se ne deve preoccupare quando inizia ad investire.

Consigli per investire in ETF: le assets class su cui investire

La tabella (nota: è aggiornata a qualche settimana fa) mi aiuta a capire prezzo e rendimento delle varie asset class. Mi aiuta quindi a visualizzare il mercato nella sua totalità. In base ai rendimenti sta a me poi studiare per capire dove andare ad investire.

Ecco un altro dei consigli per investire in ETF. Il tuo orizzonte temporale deve essere almeno 5 anni. Se non vuoi tenere “vincolati” i tuoi soldi per tutto questo tempo (o più!) tienili in conto deposito. Gli ETF – e i mercati finanziari in generale – non sono il posto giusto per te.

Caratteristiche del titolo

Dopo aver deciso su quale asset class investire dovrai decidere su quale titolo investire, di quale preciso ETF dovrai acquistare quote.

Per intenderci, se hai deciso deciso di investire su EUR – Azioni High Dividend scoprirai che esistono differenti ETF che replicano indici composti a loro volta da titoli di tale asset class. Esistono infatti differenti gestori che quotano ETF simili tra loro ma con differenti policy di investimento.

Ecco a che cosa devi prestare attenzione.

  1. Valuta dell’ETF. Assicurati che il titolo sia quotato nella tua valuta di riferimento. Se investi dall’Italia è l’euro, se investi dagli Stati Uniti è il dollaro, e così via. I broker mostrano sempre il prezzo in euro ma non è detto che il titolo sia quotato in euro. A meno che tu intenzionalmente non voglia accollarti il rischio cambio verifica che il tuo investimento sia nella valuta giusta.
  2. Modalità di replica. Gli ETF replicano l’andamento di un indice e ci sono tanti modi di replicare un indice. E ogni gestore adotta una strategia di replica tutta sua. Ad esempio gli ETF iShares sono principalmente a replica fisica. I Lyxor, spesso, a replica sintetica. In generale ti basti sapere che la replica fisica è quella meno rischiosa. Valuta tu se assumerti un rischio maggiore scegliendo altre modalità di replica.
  3. Politica di distribuzione delle cedole / dividendi. Il terzo tra i consigli per investire in ETF riguarda la policy di distribuzione. Se vuoi che i dividendi ti vengano liquidati (distribuzione) li riscuoterai periodicamente pagando più tasse. Altrimenti saranno re-investiti (accumulazione) ottenendo maggiori benefici fiscali. Considera che su un investimento di 3.000 euro stiamo parlando di dividendi da decine di euro l’anno a fronte di altrettanti eventuali benefici fiscali.

Finché non avrai compreso i tre punti sopra non investire!

Valutare la liquidità del titolo

Oltre a valutare le caratteristiche che sottostanno all’ETF è fondamentale valutarne la liquidità. Per liquidità si intende sostanzialmente quanto mercato c’è dietro al quel titolo. O più semplicemente quanto sarà facile rivendere il titolo un domani.

Per valutare la liquidità di un ETF hai a disposizione alcuni indicatori. Sotto riporto come io li utilizzo.

  • Patrimonio gestito dal fondo. Indica quanti soldi ci sono nel fondo. È il totale del denaro investito in quel titolo. Maggiore è il patrimonio gestito, più persone / enti ci hanno investito. Significa che c’è mercato, che il titolo è vivo. Io escludo qualsiasi titolo abbia un patrimonio gestito inferiore a 500 milioni di euro.
  • Spread bid / ask. Maggiore è la differenza tra prezzo bid e prezzo ask, minore è la liquidità del titolo al momento in cui si controlla questo spread. Se il mercato vende il titolo a un prezzo molto inferiore a quello d’acquisto significa che c’è minore domanda ovvero minore liquidità. Minore è questo spread maggiore è l’appetibilità del titolo.
  • Volumi giornalieri. Il titolo deve avere buoni volumi di scambio. A parità di condizioni, quindi, sono da preferire titoli con volumi di scambio pari o superiori alla media del titolo stesso.

Anche questi consigli su come investire in ETF vanno assimilati. Devi essere in grado di valutare un titolo a colpo d’occhio grazie agli indicatori di cui sopra. Devi, appunto, padroneggiare il concetto di liquidità di un ETF.

Consigli per investire in ETF: il prezzo

Arrivo all’ultimo dei consigli per investire in ETF. Sto parlando del prezzo e di come fare a capire se è alto o basso.

Per quanto mi riguarda, in questa fase, faccio sempre un po’ di analisi tecnica basilare per capire se il prezzo è sopra / sotto la media utilizzando la media mobile. In particolare imposto il grafico come giornaliero e utilizzo medie mobili a 50 e 200 periodi. Se il prezzo è sopra le medie lascio perdere, se è sotto le medie inizio a prendere in considerazione il titolo.

Se scegli di oprare su ETF con dividendo distribuito puoi anche calcolare il dividend yield (vedi la tabella sopra). Prendi il dividendo degli ultimi 12 mesi e lo rapporti al prezzo. Ad esempio, se il titolo in questione ha pagato dividendi per 0,50€ ed è prezzato 22€ lo yield è pari a 0,50 ÷ 22 × 100 = 2,27%.

A quel punto confronto questo valore con il rendimento di un titolo di stato italiano su intervallo temporale analogo a quello del mio investimento. Se voglio investire per 10 anni lo confronto con il Btp a 10 anni. Se ad esempio il Btp a 10 anni rende il 3% e voglio investire su un ETF azionario europa che ha uno yield del 2,27% probabilmente l’ETF è prezzato troppo alto.

Conclusioni

Questi di cui ti ho parlato sono i principali consigli per investire in ETF che mi sento di darti. Sono indicazioni che ho messo insieme studiando prima di fare il mio investimento.

Come ti ho scritto più volte nell’articolo devi padroneggiare questi consigli, la terminologia che implicano e devi prendere decisioni in modo cosciente.

Per fare pratica ti consiglio di utilizzare il sito Just ETF per studiare con gli indicatori di cui ti ho parlato e i grafici tecnici di Investing.com per la parte relativa all’analisi del prezzo.

Buono studio! 🙂

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